giovedì 30 giugno 2011

Egitto. Non solo la piazza Tahrir del tg


La maggior parte del mio tempo libero lo passo con uno strano hobby: cerco notizie sul web di un paese in evoluzione, dove, miracolosamente, dopo il 25 gennaio 2011, nessun giorno è uguale all'altro.
Un paese che è stato la culla della civiltà, ma che poi si è un po' ripiegato su se stesso, salvo poi dimostrare una superba posizione eretta grazie al vento della primavera araba.

Era da tanto che i media italiani non si occupavano d'Egitto, fino agli scontri nella ormai famosa piazza Tahrir di questi giorni. Scontri di cui io non parlero', perchè c'è chi lo fa molto meglio di me qui e qui.

La cosa cozza con l'insistente passaggio dello spot di promozione del turismo in Egitto. Mi immedesimo nell'italiano medio1: "ah vedi, pubblicizzano l'Egitto, ma il Mar rosso è in Egitto? ma Siarm el Sieík è in Mar Rosso? Ah ecco, si', allora possiamo prenotare, evvai!!! Speriamo che lo Smaila's sia aperto e inviti la Canalis ora che è single". O nell'italiano medio2, meglio conosciuto per quello-che-ne-sa-a-pacchi: "Ah vedi, pubblicizzano l'Egitto, staranno morendo di fame, col casino che hanno fatto. Figurati se ci vado, non si sa mai quello che potrebbe succedere!". O nell'italiano medio3, cioè italiano medio1 a seconda ripresa: "Ma allora Siarm el Sieík non è in Egitto? E quindi posso andare allo Smaila's sperando che invitino la Canalis ora che è single, tanto il Cairo non è sul Mar Rosso, no?" A questi si potrebbe aggiungere anche l'italiano medio4, che crede che le piramidi siano a Sharm el Sheikh , ma potrei continuare all'infinito.
In realtà riesco molto bene ad immedesimarmi anche nell'egiziano medio che aish barra (vive all'estero), che ritiene che nel suo paese la situazione non sia sicura, che oramai basta, la smettano di scendere in piazza, mubarak è caduto, vogliamo i turisti, che pensano che i suoi compatrioti sino dei trogloditi, che si stava meglio quando si stava peggio... etc.

Come dicevo, pero', non voglio parlare di piazza Tahrir - la rivoluzione che continua, ma vorrei portare l'attenzione dei  lettori (tre, considerando che mia mamma è in ferie) su quello che l'Egitto sta vivendo, oltre ai chiarissimi eventi degli ultimi giorni e all'evidente crisi economica che impera.

- i Fratelli Musulmani si sono divisi in diversi partiti: sono arrivati a 5. Forse non erano poi cosi' coesi ed organizzati come sembrava...

- per la prima volta, gli sciiti non vengono picchiati ed arrestati durante una loro festività. Tanto per dire che c'è chi nel mondo si impegna nell'ambito della tolleranza religiosa

- Nilo: il vecchio Mubarak, nella sua sfavillante politica estera con ricchi premi e cotillons, si era dimenticato di un piccolo dettaglio: l'acqua. eh, hai detto niente... l'Egitto, se non si dà una mossa, rischia di essere surclassato da paesi dell'africa nera a cui, evidentemente, si era sempre ritenuto superiore. Ocio, che se ti fregano l'acqua, poi son dolori! Ma la mossa l'Egitto se la sta dando, e dopo 25 anni di rapporti inesistenti, il Primo Ministro Essam Sharaf è andato in visita in Etiopia. Non è una cosa da poco.

- I rappresentanti di 3 chiese copte e molti attivisti copti in egitto hanno respinto la richiesta di protezione internazionale fatta da alcuni egiziani copti al congresso USA, con un linearissimo "i copti sono sotto la protezione dello stato egiziano e musulmani e cristiani in Egitto sono sotto la protezione di Dio, che ha nominato l'Egitto e il suo popolo sia nel Corano, sia nella Bibbia". Che altro dire, se non che dovremmo imparare l'amor di patria da chi è abituato a crescere insieme?

- l'Egitto ha rifiutato i prestiti dell'FMI e della Banca Mondiale, evitando di rimettersi nelle mani dei potenti. Il FMI e la Banca Mondiale sono stati duramente criticati anche durante la rivoluzione, poiché visti come strumenti per fare dell'Egitto un burattino manovrato dalle potenze occidentali. Secondo il Ministro delle Finanze Samir Radwan, l'Egitto non ne ha bisogno, ce la farà con le sue proprie risorse. Chapeau. Peccato solo quei regalini da Qatar e Arabia Saudita... paesi che non mi sembrano esattamente filantropi, ma tant'è, non è da tutti una decisione simile.

Sinceramente, invece che dissuadermi, tutto questo fermento esercita su di me una forza gravitazionale ostacolata solo dal piccolo dettaglio della mancanza di ferie.

lunedì 20 giugno 2011

From Paris with love

Dove vanno due Margherite a Parigi?
Dove potrebbero mai avere la certezza di sentirsi a proprio agio e raccontarsela per bene dopo mesi di lontananza?

Ma certamente a Pigalle!


Dove se non lí potrebbero trovare il perfetto concretizzarsi di tutti i loro studi socio-psico-antropologici - e aggiungerei anche politico-economici?

Sesso e mondo arabo. Che connubio. Che bestemmia. Che connubio!


L'urbanistica non scherza: a Parigi come a Bruxelles, dove c'è sesso facile e in vetrina c'è il mondo arabo intrinseco e parallelo ad esso.


Lungi da commenti facili e scontati, pseudo-orientalisti o filo-leghisti, è divertente.
Divertente quanto solo le contraddizioni e le schizofrenie possono essere.
Divertente quanto entrare nel museo dell'erotismo e scoprire che nell'antichità il sesso era parte integrante della religiosità e mezzo per trascendere al divino, mentre ora sappiamo bene come viene considerato.
Le opere d'arte stesse lo testimoniano: falli e ventri in quantità nelle civiltà precolombiane, latex, manette, paperelle vibranti e pompe volumizzanti nella sezione contemporanea.
Divertente quanto trovare ristoranti halal tra un sexy shop e un club di lap dance.

Ma perché no, in fondo?

Noi adoriaaaaaaaaaaaaaaamo i mille colori delle sfaccettature dei prismi! o dei diamanti... ;)






venerdì 17 giugno 2011

things to do (se la situazione precipita, e tu non ci vedi colorati uccelli tropicali ma solo un disastro atomico)



se ti trovi in ottima compagnia, dopo una bella serata, come colonna sonora la musica perfetta, e ti chiedono, mentre osservate un quadro astratto: "cosa ci vedi in quel quadro"?
ecco, in quel momento lì se tu rispondi: "sinceramente? un disastro atomico, gente che scappa in ogni dove, fuoco, fiamme, morte, devastazione, tu"? "mah, io pensavo più ad uno stormo di uccelli tropicali colorati e felici", allora fermati un attimo e prendine coscienza: non stai bene.

non sto bene no. grazie, lo sapevo.
oltre al non aver passato quest'ultimo test, cosa comunque sempre scocciante, in questa settimana sono capitate le seguenti cose, nell'ordine:


1 . si è lacerato il Velo di Maya che portavo da circa un anno davanti agli occhi a mo' di burqua, e citando wikipedia e Schopenhauer, "liberandosene l'anima si risveglierà dal letargo conoscitivo - o avidyã, ignoranza metafisica - e potrà contemplare finalmente la vera essenza della realtà";


2 . conseguenza della lacerazione appena citata è stato lo scoppio immediato di ira (che il Pelide Achille in confronto è un principiante) con annessa distruzione di oggetti vari e finale in dissolvenza con scheggia di vetro conficcata nel tallone sinistro (Achille maledetto!);


3 . placata l'ira mi sono data alla contemplazione della vera essenza della realtà, e cioè che sono stata dotata della versione postmoderna di un paio di corna da renna, quindi particolarmente ramificate, essendosi sviluppate secondo la caratteristica struttura rizomatica dell'epoca. un optional del quale, inter nos, avrei fatto volentieri a meno;


4 . e qui la Svezia, dove ho avuto modo di riflettere e meditare freddamente (13 gradi) sotto il sole di mezzanotte, che comunque non ho mai visto perché oscurato da una fitta coltre di nubi, sulla metafora delle corna di renna e sulla sfiga cosmica che da tempo mi assedia.

nono, tranquillizzatevi, mi censuro da sola evitando di tediarvi con l'excursus nel quale spezzo la lancia in testa al maschio medio e alle sue manchevolezze più o meno geneticamente determinate, pezzo forte (ahimè, mio malgrado) del mio repertorio retorico.
comunque la situazione è questa, la settimana per fortuna è finita. inizio a metter giù una lista per il weekend delle 'cose da fare', per rimettere un po' insieme i cocci sempre più piccoli di un'autostima ridotta ai minimi termini e sperare di riuscire a vedere un giorno anch'io lo stormo di uccelli tropicali allegri e colorati.

è tardi, mi focalizzo su 3 cose principali:
1- preparare la valigia per Parigi e PARTIRE;
2- pensare al prossimo post per questo blog, da buttare giù a Parigi, insieme alla mia socia Marghe;
3- riempire l'ipod di musica terapeutica, ad esempio tanta Gnawa. la conoscete?



venerdì 10 giugno 2011

Il richiamo del Mar Rosso

Oggi ho incontrato un conoscente (da qui in poi C. di conoscente) appena tornato dalle vacanze. La conversazione si è svolta cosi':

M. "Ah, beato te, dove?"
C.: "Sul Mar Rosso"
M: "Ah, dai, dove?"
C.: "Uhm, Sharm el Sheikh, Naama Bay, giù di lí"
M.: "Sí, ma in che hotel?"
C.: "Ah, non so, Resort-Club-Sham qualcosa col nome del Tour Operator"
M.: "E quale Tour Operator era?"
C.: "XYZ"
M.: "Bene bene, di solito XYZ ha bei villaggi e bel servizio, ma era più verso El Hadaba o verso Naama?"
C. (con gli occhi sgranati): "No, credo verso Naama Bay, era a 10 min di distanza"



Sottotitoli in blu (di un blu mare...verso l'isola di Tiran, magari...):


M. "Ah, beato te, dove?" Sto morendo per una vacanza da cui si torna abbronzati, dai, fammi crepare di invidia
C.: "Sul Mar Rosso" BANG! Tilt. Antenne, ali, motori e microchip attivati
M: "Ah, dai, dove?" Essenziale la connessione spazio-temporale, dati i devices di cui sopra
C.: "Uhm, Sharm el Sheikh, Naama Bay, giù di li'" Eccallà, dovevo aspettarmelo. Tipico italiano sconnesso dai devices di cui sopra e totalmente disinteressato alla connessione spazio-temporale...son le sue vacanze, e che diamine!
M.: "Si', ma in che hotel?" Oramai i devices hanno inserito il pilota automatico. Impossibile fermarli. Mayday, mayday!!!!!!
C.: "Ah, non so, Resort-Club-Sham qualcosa col nome del Tour Operator" AAAAAARRRRRRGGGGGGGGGHHHHHHH!
M.: "E quale Tour Operator era?" Ma che noiosa!
C.: "XYZ" 10.000 punti, se l'è ricordato
M.: "Bene bene, di solito XYZ ha bei villaggi e bel servizio, ma era più verso El Hadaba o verso Naama?" Oltre che noiosa questa è pazza, pure!
C. (con gli occhi sgranati): "No, credo verso Naama Bay, era a 10 min di distanza" A questo è punto necessario il commiato. Ci sentiamo, sí, ciao ciao.

Decalogo per il prossimo eventuale incontro con esemplare italico di ritorno dal Mar Rosso o, peggio ancora Egitto (gli esemplari italici amano differenziarli):


1 - Stay cool
2 - Mostra indifferenza
3 - Dimentica i tuoi legami con il luogo
4 - Dimentica i tuoi trascorsi nel turismo
5 - Ricorda che non tutti amano la connessione spazio-temporale
6 - Ricorda che non tutti leggono quotidianamente notizie su quella zona del mondo
7 - Disattiva almeno 2/3 dei devices
8 - Elimina almeno 1/3 delle domande
9 - Non saltellare
10 - Astieniti dal pensare "hai visto tizio? hai visto caio? come stanno? cosa dicono?"

Ora pero' un po' di sana saudade (trashissima) ci sta :P


giovedì 2 giugno 2011

yawmiyyat

Sono appena tornata da un viaggio a Napoli, dove ho portato sostegno morale ad una cara amica che ha discusso la tesi di laurea specialistica in diritto islamico. Argomento: il divorzio in Egitto. La solita italiana che si innamora dell'egiziano e tutto l'intreccio emotivo/sentimentale/culturale/religioso/legale che ne deriva... beh, sì. Ma anche no. Insomma, 'il fatto è serio' e la vicenda complessa. Se non altro l'esperienza personale ha fruttato una ricerca che è valsa un bel 110. Evviva! Volete saperne di più? A richiesta posso farle preparare una sintesi da regalarvi...

Da questo breve viaggio ho portato a casa come souvenir, con ordine: il brivido di una tentata rapina (mai più ferma di notte a un semaforo rosso, lo giuro - wallahi); l'incontro con quel bel fusto di De Magistris (speriamo bene!); una sera a chiacchierare in piazza con un ragazzo scozzese che mi spiega perché non lascerebbe mai Napoli per ritornare a Glasgow... e tanto altro. Giornate intense, di colori, di sapori, di odori. Pancia piena, risate che ti lasciano senza fiato, pioggia di lacrime, sangennaro aiutami tu. Riuscire a scorgere un'ombra di fuggevole magia, respirarla a pieni polmoni, fermare un poco il tempo.

Passeggiando per Napoli mi sono innamorata. E' stato un attimo, subito dopo la consapevolezza di un amore che non può non essere riflesso: Napoli mi ricorda maledettamente Alessandria.
E allora ho deciso che sì, che mi organizzo, che parto, ci vado. E poi lì c'è l'amica B che tra poco darà alla luce una piccola stellina, pare color indaco, da andare a trovare. Nei prossimi giorni studio i voli. Qualcuno vuole farmi compagnia?