Chiedo scusa a Marghe, che ha scritto
recentemente un bellissimo post, e mi approprio della bacheca di
questo blog per scrivere un po' di cavolate.
Sant'Ambrogio non è male. Ufficio
chiuso e lavoro dal divano di casa, con una tazza di té e la coperta
di lana sulle gambe, e so che riuscirò a resistere alla tentazione
di correre verso lo sportello della cucina che custodisce la
cioccolata. La parte dei calzettoni di lana e pigiama con le renne la
salto, I'm sexy and I know it...
Il guaio di abitare con un uomo con il
metabolismo funzionante: la cucina è stipata di cose buonissime che
solo a guardarle si prendono fior di centimetri.
Lui dice che mi ama lo stesso, io giro
per casa bendata ma leggo ugualmente una scintilla di dubbio nei suoi
grandi occhi verdi: se gli chiedessi la carta di credito per
foraggiare il necessario rinnovo del guardaroba, visto che sto per
non entrare più nella mia taglia, è chiaro che cambierebbe idea.
Ovviamente la realtà è che non ci entro più da mesi, ma mi ostino
a trattenere il fiato e tirar su cerniere, qualcuna ogni tanto cede,
qualche altra esplode all'improvviso in pubblico, rendendomi
involontaria protagonista di
situazioni molto imbarazzanti. Ma io sono ostinata.
A proposito di grasso: un mesetto fa ho
girato il mondo per lavoro, nel senso che da milano sono andata a
Francoforte, da Francoforte a Tokyo, poi da Osaka a San Francisco e
infine tornata a casa, il tutto in 10 giorni molto thick, e
ora mi affaccio alla finestra e vedo prati e montagne e casette
sparse e ho l'horror vacui. Grattacieli, dove siete? Datemi un
palazzo di almeno 50 piani qui, in giardino, vi prego. Anche Milano
sembra un paese di provincia.
Scusate, dicevo ad una delle cene di
lavoro in giro per il mondo mi trovo a condividere la tavola con una
bellissima ragazza tedesca, responsabile comunicazione dell'azienda
che ha organizzato il viaggio. Bene, si parlava di tisane drenanti.
D'altra parte ad una cena in Giappone davanti a tofu, soya, shobu-shobu, alghe,
sbrodazze varie e té verde di cosa altro si può parlare? Insomma in
realtà stavo raccontando della mia
dipendenza psicologica dalle tisane drenanti, che mi sostengono nella
quotidiana e vana lotta alla cellulite, quando lei, bionda, alta,
magra, bellissima, mi dice: "cos'è la cellulite?"
"Sorry?"
"Cos'è la cellulite?"
"Was?"
"Non capisco, è un difetto
comune che hanno le donne in Italia? Mi dispiace, noi non
l'abbiamo..."
Capito? E lì cosa
le vuoi dire? Mi ha stroncata completamente. Non sono più riuscita a
proferire parola.
Insomma dopo questa
umiliazione ho deciso che è ora di agire. Mi metto a dieta. Da
Gennaio, forse.
Però scrivendo ho
allontanato il pensiero della cioccolata, bene, allora continuo.
Vi suggerisco un
paio di ascolti, ché da un po' di tempo non lo faccio.
Ecco, qui siamo in Turchia:
Questa invece la dedico alla mia amica tedesca. Siamo a Berlino, con sonorità però spostate decisamente a Sud-Est.
Stasera arriva A,
la mia amica napoletana di ritorno dall'Egitto: è stata lì più di
un mese. Son curiosa di farmi raccontare un po' di cose. Soprattutto
A. arriva con un souvenir molto importante, grazie al quale credo che
riuscirò a trovare finalmente un po' di pace interiore che mi consentirà di
trascendere la cellulite: la mia nuova shisha.