Sono un po' schifata ultimamente. Da alcuni italiani che parlano d'Egitto, da alcuni egiziani che parlano d'Italia, da alcuni italiani che parlano d'Italia e da alcuni egiziani che parlano d'Egitto.
Beh, anche da molte altre parti dell'umanità, a dire il vero, ma non ci allarghiamo.
Oggi, pero', ho il sapore di Nubia, una regione che non ho ancora visitato, ma che ho respirato attraverso i racconti dei meravigliosi nubiani della diaspora che ho la fortuna di conoscere.
Da turista con la puzza sotto il naso della serie io-viaggio-solo-con-lo-zaino-odio-i-villaggi-tanto più-se-con-animazione-non-mi-parlate-di-visite-guidate al primo spettacolino di danza nubiana in hotel mi sono fiondata nel primo negozio di musica a comprare 5-dico-5 cassette (ah ah, chissà dove sono) cantando i vari motivetti al divertito negoziante.
Ballate con me ;)
Ali Hassan Kuban: il "Capitano" o il "Padrino" della Nubia
Hamza el Din, un'istituzione internazionale della musica nubiana. Non ballabile, ma meditabile :)
Commovente free-style telefonico tra Karam Mourad, nipote di Hamza el Din (vedi sopra), e l'anziano fratello di Mohamed Mounir (vedi sotto), il nubiano più pop e glamour che c'è
Mohamed Mounir, altrimenti detto "El Malek" (il re)
Nessun commento:
Posta un commento