domenica 17 aprile 2011

R.I.P. Vittorio Arrigoni


Vittorio Arrigoni è stato rapito e ucciso.
Da un gruppo di salafiti, dal Mossad, da maldestri rapitori. Forse da tutti e tre. Vittorio Arrigoni aveva fatto della verità la sua missione. Vittorio Arrigoni aveva un bellissimo blog che si chiama Guerrilla Radio, in cui scriveva cio’ che viveva e vedeva ogni giorno, e che non avremmo mai potuto sapere da giornali e telegionali.
Non conoscevo Vittorio Arrigoni, e nemmeno il suo blog. E sono immensamente triste. Per la sua morte e per non averlo conosciuto prima. Da tanto, troppo, non approfondivo gli avvenimenti di Gaza o del West Bank. Da quando la mia prof. ha rifiutato il mio progetto di tesi su un aspetto della questione Palestinese perché “troppo inflazionata”.
Vittorio Arrigoni si è dedicato anima e corpo a cio’ in cui credeva. Viveva per la pace, per il rispetto dei diritti umani, e raccontava con maestria le cose di cui era testimone. Terminando ogni suo post con “restiamo umani”, qualunque cosa ci succeda, qualunque cosa siamo costretti a vedere, a sopportare.
Vik “Utopia” Arrigoni era la sua pagina Facebook. Solo ora posso arricchirmi dei suoi post.
Lo invidio. Avrei voluto essere un Vittorio Arrigoni al femminile, ma, un po’ per la vita, un po’ per codardia, non ci sono riuscita..
Non so bene trovare le parole per questo senso di perdita doppio che mi avvolge.
Per fortuna c’è chi gli rende omaggio a dovere…ecco alcuni links:


Percio’ piacere, Vittorio, e riposa in pace.

2 commenti:

Nanda ha detto...

Già! E' molto triste, per lui e per tutti noi che non abbiamo avuto l'occasione di conoscerlo prima

meg ha detto...

avere degli ideali, forti, nei quali credere fermamente.
agire ogni giorno per poterlo migliorare, questo mondo.
veder dissolvere i propri dubbi e le proprie paure tra le pieghe di un sorriso, e capire in quel momento che si è sulla strada giusta, che si sta facendo la cosa giusta.
sete di verità.
trovare le parole migliori per raccontarla, la verità.
viverla.
vivere.
essere illuminati anche per un istante solo dalla luce di quello sguardo.
il tuo sguardo.
illuminare.
la stessa gioia, lo stesso dolore, urlati col megafono.
morire.
restare umani, in mezzo a chi cerca di convincerti che sei solo una bestia, che sono tutti bestie.
la vita che hai vissuto, vik, vale cento volte la mia.
grazie.

Posta un commento